Dal Passo di Monte Croce Carnico 1.360 m. al Pizzo Collina 2.689 m. - sentiero CAI 146 (fino alla Scaletta) poi sentiero CAI 171 - tempo di percorrenza ore 04.00-04.30
Fu sempre in mano italiana. Per gli Austriaci fu un vero incubo perché dalla cima e dall'adiacente forcelletta gli alpini del "Val Pellice" tenevano costantemente sotto tiro i movimenti sul sottostante ghiacciaio dell'Eiskar, luogo di transito obbligato per le postazioni austriache del Gabelli. Sulla vetta, oltre che un lanciamine e un potente riflettore, vi erano postate anche due mitragliatrici in caverna, di cui una sempre puntata in corrispondenza dei passaggi obbligati dell'Eiskar. Il presidio, composto da una compagnia, alloggiava in ricoveri per lo più in caverna. Parte della stessa compagnia fu, in seguito, dislocata sulle Chianevate. I rifornimenti vennero effettuati servendosi di un sentiero parzialmente attrezzato e a mezzo di una teleferica con stazione di partenza in zona Monumenz.