Cime Italiane e Austriache

  • Pal Piccolo (1.866 m.) - Polinik (2.331 m.) - Elferspitz (2.251 m.) - Freikofel (1.757 m.) - Koderhohe (2.228 m.) - Pal Grande (1.809 m:)

Sono lì, a poche centinaia di metri di distanza uno dall'altro. Imprigionati nella dura vita di trincea. Il frastuono è forte. I colpi di mitragliatrice sono un sottofondo costante. Vi sembrerà di udirli ancora percorrendo i camminamenti dei due schieramenti, quello italiano e quello austro-ungarico. Dove si sparse fiumi di sangue ora fioriscono le stelle alpine. Ovunque in Friuli Venezia Giulia sono presenti siti della Prima Guerra Mondiale: là il vento restituisce ancora l'eco dei discorsi tra soldati: confidenze sulla nostalgia per la fidanzata lasciata al paese, su sofferenza procurata da un conflitto che pareva non finire più. Ancora il confine. Qui, la guerra assumeva aspetti cruciali. Le 12 battaglie dell'Isonzo e il fronte nord in Carnia e nel Tarvisiano hanno segnato profondamente non solo la storia regionale ma dell'Italia intera. Centinaia di migliaia di soldati combatterono e morirono su queste terre: numerosi e significativi monumenti, tra cui ossari e cimiteri austro-ungarici, sono stati eretti in loro memoria. Potete rivivere queste pagine drammatiche di storia seguendo numerosi sentieri attraverso trincee e camminamenti originali, costruiti dalle mani dei soldati dei due eserciti durante il terribile conflitto. Tutta la regione è un grande museo naturale all'aperto: immergersi nella storia verrà naturale. Così, suggestivi territori ed antiche emozioni si imprimeranno indelebilmente nella vostra memoria. Se desiderate addentrarvi in uno dei più aspri scenari della guerra, dove alla crudezza degli scontri si sommava l'asperità del territorio di montagna - ora, invece, semplice scrigno di ampi e affascinanti panorami - entrate in quella che veniva definita "Zona Carnia". Era terra di confine tra il Regno d'Italia e l'impero Asburgico, dove le truppe dei due eserciti furono impegnate nella dura conquista, passo dopo passo, di pochi metri di territorio. Percorrendo i sentieri sulle montagne di confine sarà facile immaginare la quotidianità degli uomini coinvolti nel sanguinoso conflitto. Sul Pal Piccolo, Freikofel, Pal Grande, Creta di Timau, nei pressi del Passo Monte Croce Carnico, camminerete sul crinale della montagna per scoprire trincee, camminamenti, torrette di osservazione, gallerie, fortini, postazioni per mitragliatrici e fucili; qui coglierete l'incredibile vicinanza tra le due linee di difesa contrapposte proprio sulla cima, distante soltanto poche centinaia di metri, in alcuni caso solo decine di metri. Ma lassù non troverete solo le impronte di soldati e ufficiali. I sentieri, infatti, erano percorsi anche da donne diventate eroine della storia: le portatrici carniche, che mettendo a rischio continuamente la propria vita, tenevano i collegamenti con le trincee in prima linea, portando di nascosto, nelle gerle, viveri e munizioni ai combattenti.

MUSEO ALL'APERTO FREIKOFEL / PAL GRANDE

Il Museo all'aperto "Freikofel/Pal Grande" ha lo scopo di sviluppare un "percorso storico" che unisca diverse località per permettere di offrire ai suoi visitatori luoghi e spunti di riflessione e socializzazione sui fatti e gli avvenimenti relativi alla Grande Guerra.

Il 30.07.2005 è avvenuta l'inaugurazione del Museo storico all'aperto del Freikofel, alla presenza di numerose autorità civili e militari, religiose e rappresentanti di Associazioni Combattistiche e d'Arma. Cospicua la presenza di soci e volontari dell'Associazione e di moltissimi volontari. Al termine della Santa Messa ha avuto luogo la cerimonia con il rituale taglio del nastro da parte dell'Arcivescovo Mons. Brollo e dall'Assessore Marsilio. Al termine della visita è seguito il tradizionale "rancio alpino".

LAVORI EFFETTUATI AD OGGI

Da quel lontano 1997 si sono avvicendati su quella martoriata montagna più di 3.500 volontari per un totale complessivo di poco più di 85.000 ore lavorative necessarie alla realizzazione e al recupero dei baraccamenti dell'epoca, ora adibiti a cucina e dormitori necessari per il lavoro in quota e al riparo dei materiali. Con la collaborazione del Gruppo Speleologico Prealpino di Arcisate (VA) e Carnico è stata effettuata una prima mappatura delle opere campali sotterranee e di superficie, mediante il ciclopico lavoro dei volontari, lo svuotamento e la messa in sicurezza di una galleria a sei livelli che collega il campo base (sede del comando) con le postazioni di vetta. Inoltre al campo base sono stati recuperati, su fondamenta esistenti, due ricoveri e rese utilizzabili due cisterne per il recupero dell'acqua piovana. Sono state ricostruite le murature a secco di camminamenti, ricoveri e trincee del sistema difensivo della zona di vetta e ripulita una trincea, detta "Scudata" e il sottostante deposito di munizioni con le relative gallerie di collegamento alle postazioni di vetta. Liberata una trincea a due piani e una costruzione utilizzata come officina; realizzata una piazzola d'atterraggio per elicotteri; recuperate o costruite scale in larice per i collegamenti tra le postazioni di ricovero e le postazioni esterne e continuamente eseguiti lavori di manutenzione ordinaria sulle opere già recuperate. Tutto questo ed altro ancora hanno permesso di riportare alla luce molti interessanti reperti in mostra nel museo a valle. Il Comune di Paluzza ha provveduto, tramite un'impresa, alla messa in sicurezza e recupero strutturale del ricovero Nussi (Btg. Tolmezzo) di Pal Grande di Sopra.

Dopo i lavori di verifica e preparazione del campo base in quota, nel 2008 ad opera di alcuni volontari, è iniziata l'attività vera e propria dei gruppi di volontari provenienti dalle varie Regioni Italiane e dal Canton Ticino. Lavori che sono terminati il 27 settembre 2008. Si sono alternati nei lavori di ripristino sul Freikofel e Pal Grande una ventina di gruppi (soprattutto ANA) coadiuvati dal personale del Consiglio Direttivo e numerosi altri volontari che si sono uniti ai vari gruppi. L'attività lavorativa è consistita in: CIMA FREIKOFEL: prosecuzione dello svuotamento e ripristino gallerie; ripristino e ricostruzione muri a secco di camminamenti, ricoveri e trincee; PAL GRANDE: è iniziata l'attività in questa zona con il ripristino dei fabbricati "CIABOT", attività che si è concretizzata nel disboscamento e ripulitura da vegetazione infestante il sito, svuotamento e ripristino dei muri a secco dei manufatti. Accompagnamento sul Pal Piccolo, Freikofel e Pal Grande di gruppi di scolaresche e di adulti.

PROGRAMMI FUTURI

I lavori in quota continueranno nel corso del 2009 ed anni successivi per completare i lavori già iniziati sul monte Freikofel per arrivare fino al Passo Cavallo e Pal Grande in modo da realizzare un “Sentiero della Memoria”, che unendo i punti più salienti dei fronti carnico conduca il visitatore sui luoghi dove infuriò la guerra, invitandolo ad una personale riflessione, considerando che queste montagne, non sono più percorsi di guerra, ma strade maestre per la costruzione di una vera pace.
Anche per l’anno 2009 L’Associazione Amici Alpi Carniche organizza dei campi di lavoro da metà giugno a metà settembre, con le stesse modalità degli anni precedenti, ossia con la formula che prevede dei fine settimana lunghi /venerdì, sabato, domenica) o delle settimane (secondo la consistenza e disponibilità dei gruppi).