Ai piedi della strada che raggiunge il passo di Monte Croce Carnico, di fronte al "Fontanone" alla fine del XIII Secolo sorge la chiesa consacrata a Santa Gertrude, edificata sulle rovine di un tempio pagano dedicato al culto fontano del Dio Timavo. Nei due secoli successivi la chiesa viene menzionata in tre testamenti in possedimenti della zona quale beneficiaria di lasciti in denaro e generi di consumo. Nel 1729 una devastante alluvione spazza via le case di TImau, costruite attorno alla chiesa, la quale tuttavia resta in piedi. Il paese viene ricostruito più a valle e con esso la Chiesa di Santa Gertrude. L'edificio danneggiato attraversa un periodo di abbandono, ma nel 1952 la chiesa viene restaurata e prende il nome di Santuario del Crocifisso, per la presena di un Crocifisso ligneo datato 1527. Una fonte d'acqua che sgorga all'interno della Chiesa è ritenuta miracolosa e richiama consistenti affluenze di devoti. Dopo alterne vicende, nel pieno della Prima Guerra Mondiale, il 27/28 ottobre 1917 i militari italiani, abbandonando il fronte carnico, danno alle fiamme il Santuario che era stato trasformato in alloggio e magazzino militare. Tutto brucia, compreso il Crocifisso del 1527 e gli ex voto donati nei secoli dai fedeli. Il santuario viene ricostruito nel 1921. Nel 1935 vengono riesumate le Salme dei Caduti italiani sul fronte carnico e seppellite nel Cimitero Militare di Timau, in attesa di trovare definitiva sistemazione. Don Tita Bulfon si fa allora interprete del dolore di tutta la Carnia all'idea di separarsi dai suoi figli migliori e nei due anni successivi si batte con instancabile fede per realizzare il suo lodevole proposito: custodire nel Santuario le amate spoglie dei Caduti sulle montagne sovrastanti Timau. Il 2 novembre 1937, nel corso di una solenne cerimonia, 1764 salme di soldati - tra noti ed ignoti - trovano degna e definitiva sepoltura nei loculi di cui è costellato il perimetro interno ed esterno del Santuario, che diventa così il Tempio Ossario di Timau. Accanto ai caduti italiani riposano anche i 73 caduti austroungarici, di cui solo 8 noti, e le spoglie di Maria Plozner Mentil, l'eroica portatrice carnica decorata di medaglia d'oro al Valor Militare.

Dal 21 marzo del 1989 i resti mortali di Don Tita Bulfon riposano nel Tempio accanto a quelle dei suoi caduti.

LA MADONNA DELLA NEVE

Il Tempio Ossario custodisce al suo interno il dipinto "La Madonna della Neve" opera del pittore Fragiacomo, voluta dal cappellano del btg. Tolmezzo Don Janes per la cappella di Pal Grande. Si racconta che il 2 novembre 1916 ebbe luogo la sua inaugurazione. All'inizio della cerimonia gli Austriaci scatenarono un bombardamento infernale: i proiettili caddero tutt'intorno e per miracolo non ci furono vittime.

LA LEGGENDA DELL'ACQUA MIRACOLOSA

La credenza vuole che fu un pastorello, che si trovava con i suoi animali in località Binchl, ritornando a valle sentisse la gente del paese parlare di un'infestazione di bruchi che divorano i cavoli. Il ragazzo andrò alla fonte, che sgorga all'interno della Chiesa, riempì un secchiello e sparse poi l'acqua sui campi e sui raccolti. Tutti i bruchi si riversarono sul vicino bosco di faggi, lasciando i campi rigogliosi.